Il fulcro di questo progetto fotografico sta nel materiale plastico, di colore verde squillante, che appare in ogni immagine. È costituito da legacci in PVC (polivinilcloruro) utilizzati in agricoltura per legare la pianta da frutto al suo palo di sostegno. I cavetti che appaiono nelle foto, dopo aver concluso la loro funzione, sono stati gettati a terra, e là abbandonati, per mesi e anni.

Il problema della plastica è legato alla sua durevolezza e al fatto che, deteriorandosi, va a creare la famigerata microplastica, ritrovata nelle acque marine e sui ghiacciai d’alta quota, così come all’interno del corpo umano.

Francesco Rosani, nel corso del 2022, li ha raccolti ad uno ad uno in alcuni frutteti dell’Alto Adige/Südtirol, con l’idea di provare a fornire loro, in qualche modo, una seconda vita attraverso l’arte.

Ha perciò contattato la fotografa Lucrezia Senserini che li ha utilizzati per realizzare questa serie di immagini, che costituiscono un percorso di riflessione sul problema plastica.

Innumerevoli rifiuti plastici vengono abbandonati con indifferenza nell’ambiente, senza che ci si renda conto del danno che producono e produrranno. In questo caso specifico si tratta di rifiuti generati dall’agricoltura, scarti che – con maggiore attenzione – avrebbero potuto essere riciclati o quantomeno smaltiti correttamente. Ma l’inquinamento da plastica non è purtroppo limitato al settore agricolo.

Nelle fotografie il verde – acido e artificiale, ma intrinsecamente attraente – è il leitmotiv che conduce l’osservatore da una immagine all’altra. È un verde innaturale che segnala la presenza di un elemento esterno, alieno, ma al tempo stesso mescolato al contesto. Acqua, alimenti, corpi, volti, tutto è attorniato e penetrato dalla plastica, con implicazioni inquietanti.

 

Die zentrale Problematik im Zusammenhang mit Plastik liegt in seiner Langlebigkeit und der Tatsache, dass während seiner Zersetzung Mikroplastik zurückbleibt, das sich in Ozeanen, auf Gletschern und selbst im menschlichen Körper ansammelt.

Im Mittelpunkt dieses fotografischen Projekts stehen grellgrüne Plastikbänder, die in jedem der Bilder zu sehen sind.

Es handelt sich dabei um Polyvinylchlorid (PVC)-Bänder, die in der Landwirtschaft zum Befestigen von Bäumen verwendet werden und achtlos auf dem Boden landen, nachdem sie nicht mehr gebraucht werden.

Genau diese Überbleibsel sammelte Francesco Rosani 2022 in Südtiroler Obstgärten nach und nach ein und entwickelte die Idee, diese in einem völlig neuen – künstlerischen – Kontext darzustellen.

Für die Umsetzung des Projekts nahm er Kontakt mit der Fotografin Lucrezia Senserini auf, welche die gemeinsam entworfenen Kreationen in dieser eindrücklichen Bilderserie fotografisch festhielt.

Nach wie vor werden unzählige Plastikabfälle gleichgültig in der Umwelt zurückgelassen. Der hier exemplarisch gezeigte Müll stammt aus der Landwirtschaft, allerding ist die Plastikverschmutzung natürlich längst nicht auf den Agrarsektor beschränkt.

Das grüne Leitmotiv in Form der Plastikbänder – grell und künstlich, aber dennoch ansprechend – führt die Betrachter:innen von einem Bild zum nächsten. Es ist ein unnatürliches Grün, das ein fremdes, „außerirdisches“ Element darstellt, sich aber gleichzeitig in den Kontext einfügt. Egal ob Wasser, Lebensmittel, Körper, Gesichter – alles ist in beunruhigender Weise von Plastik umgeben und durchdrungen.

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